Spesso può capitare di lasciare la propria bottiglia di plastica esposta al sole. Un’abitudine comune specialmente durante la stagione estiva quando sotto il solleone di agosto si va in spiaggia riponendo nella propria borsa le bottigliette con le quali dissetarsi. L’ombra di un ombrellone può ripararle, ma a conti fatti per quanto tempo restano a “cuocere” sotto il sole tra un sorso e l’altro?
Una domanda alla quale non si dà la dovuta importanza, ma dalla cui risposta dipende gran parte dell’argomento sviscerato nel corso di questo articolo. Di per sé bere da un contenitore sottoposto a una simile fonte di calore non fa male all’organismo, ma sarebbe meglio evitare l’assunzione ripetuta di cibo e bevande riscaldate dal caldo estremo.
Come conservare l’acqua in bottiglia
L’acqua è un prodotto da trattare con cura in ogni sua fase: trasporto, stoccaggio e conservazione tra le mure domestiche. Ogni operazione va eseguita con attenzione perché si ha a che fare con un liquido che può subire alterazioni soprattutto quando è conservato a lungo all’interno di bottiglie di plastica e in condizioni ambientali non propriamente favorevoli.
Questo è il motivo per cui le etichette apposte sui contenitori di plastica riportano sempre le indicazioni da seguire per conservare l’acqua minerale in maniera corretta anche a casa: “tenere le bottiglie al riparo dalla luce, in luogo fresco, asciutto, pulito e senza odore”.
Trasporto e stoccaggio delle confezioni d’acqua
Cosa succede durante il trasporto dell’acqua dallo stabilimento di imbottigliamento ai vari punti vendita? Quali sono le principali criticità riguardanti il ciclo di vita di una bottiglia dell’acqua? È da considerare che l’80% della movimentazione avviene su gomma a bordo di tir che per centinaia di chilometri trasportano molteplici bancali di bottiglie anche nel corso dei più cocenti mesi estivi.
Una volta raggiunti i supermercati o i punti vendita al dettaglio, si passa allo stoccaggio dell’acqua. Spesso le confezioni vengono posizionate negli spazi esterni in attesa di affidare loro una sistemazione migliore: questa è una pratica da evitare perché l’esposizione al calore e alla luce diretta del sole può danneggiare la qualità dell’acqua.
Lasciare l’acqua esposta al sole è un reato
Se, per esempio, l’acqua è caratterizzata da un odore o un sapore sgradevole, significa che il materiale plastico che la contiene, chiamato PET, ha subito un’alterazione, rilasciando delle particelle chimiche complesse e tossiche, potenzialmente dannose per la salute. Dovute precauzioni e misure di sicurezza, quindi, devono essere rispettate sia in fase di imbottigliamento sia in quella di stoccaggio, e devono riguardare anche le bottiglie in vetro pur trattandosi di contenitori maggiormente protettivi.
Non è un caso che la legge vieti l’esposizione al sole delle bottiglie dell’acqua. In questi casi si parla di reato, quindi qualora a un ristoratore o a un grossista fossero trovate esposte alla luce e al calore solare confezioni di acqua destinate alla vendita, potrebbero essere condannati al pagamento di una multa pari a 1.500 euro per il reato di pericolo presunto.
Alternativa all’acqua in bottiglia
Per evitare questo tipo di problemi e avere a portata di mano un’acqua sempre sana e purificata, la migliore alternativa è l’acqua potabile del rubinetto adeguatamente depurata mediante i moderni purificatori Clearwater.