L’acqua è il bene primario per eccellenza. Per la nostra esistenza non possiamo farne a meno, ecco perché i medici di tutto il mondo sottolineano la necessità di bere ogni giorno almeno 2 litri d’acqua dalla mattina alla sera. L’acqua a nostra disposizione però non è tutta sana, né presenta caratteristiche simili qualunque sia la fonte di provenienza: per poter essere assunta senza provocare danni alla salute, l’acqua deve essere potabile.

Cosa significa “acqua potabile”

L’acqua potabile è un’acqua che può essere bevuta perché presenta parametri specifici.

Se in un precedente articolo sono state illustrate le principali caratteristiche dell’acqua potabile, qui occorre fare una doverosa premessa. Quando parliamo di potabilità dell’acqua dobbiamo considerare che il concetto e la sua definizione hanno subito notevoli cambiamenti nel corso del tempo; se prima si parlava di criterio della purezza, ora si è passati infatti a quello dell’innocuità. Si tratta, quindi, di due misure differenti e vi spieghiamo perché.

Definizione di acqua potabile tra passato e presente

In passato bastava usare l’espressione “acqua pura” per definire l’acqua potabile, e i parametri sui quali ci si basava per valutarla erano principalmente di natura organolettica: si considerava acqua ideale quella percepita dagli organi di senso il più possibile “limpida, inodore, insapore, incolore e innocua, priva cioè di microrganismi patogeni e sostanze chimiche nocive per l’uomo”. La purezza dell’acqua è un’utopia, è un dato assodato, e lo dimostrano d’altronde i “limiti di tolleranza” che occorre stabilire per poter effettivamente parlare di acqua potabile.

Il progresso scientifico ha fatto sì che si ponga oggi maggiore attenzione sulla qualità delle acque al fine di proteggere sempre più la salute dell’uomo: gli attuali metodi di analisi della qualità dell’acqua sono in grado di individuare quantità infinitesimali di sostanze contaminanti, anche fino all’ordine dei femtogrammi (10-15).

In passato non si riusciva a valutare la loro presenza perché gli organi di senso non sono in grado di percepirla, ecco perché erano considerate potabili acque che oggi non possono più essere ritenute tali per via degli standard di compatibilità non conformi alle norme vigenti.