L’acqua che arriva nelle nostre case può presentare al suo interno agenti inquinanti e impurità di vario genere. I controlli effettuati dai vari gestori di servizi idrici non possono garantire la qualità e la conformità alle norme vigenti dell’acqua potabile che scorre nelle tubazioni domestiche; il compito di verificarne efficienza e buono stato spetta al privato mediante test opportuni.

Qualora l’analisi dell’acqua rivelasse la presenza di sostanze estranee, diventa necessario installare un dispositivo che sia in grado di eliminarle mediante processi di carattere chimico, fisico e biologico: il depuratore.

Da cosa depurare l’acqua

La necessità di ricorrere alla depurazione dell’acqua deriva dalla disponibilità sempre più limitata di sorgenti naturali di acqua potabile e dal conseguente aumento di uso di acqua di laghi, fiumi e mari: queste acque hanno caratteristiche naturali non compatibili con l’uso domestico, quindi hanno necessariamente bisogno di essere sottoposte a trattamenti specifici che le rendano potabili.

I cicli di depurazione e purificazione hanno la funzione di ottimizzare la qualità e le proprietà di queste acque, eliminando tutte quelle sostanze di cui le acque grezze sono piene e che non fanno bene all’organismo umano.

Alcuni degli elementi fisici e chimici presenti nell’acqua grezza sono i seguenti: ferro, solfati, nitrati e nitriti, metalli pesanti come arsenico e piombo (causati dagli scarichi industriali), fitofarmaci, idrocarburi. Non mancano anche esseri microbiologici come miceti, protozoi, batteri e virus che, se ingeriti, possono provocare danni alla salute.

Come deve essere l’acqua depurata

La depurazione deve essere effettuata anche per via biologica, al fine di ottenere un’acqua trattata che risulti idonea dal punto di vista organolettico, cioè che sia insapore, incolore e inodore.

L’acqua sottoposta a trattamenti di purificazione deve presentare caratteristiche specifiche anche dal punto di vista fisico e chimico-biologico: