Garantire al corpo il giusto fabbisogno di acqua aiuta a prevenire e curare la disidratazione. Questa si verifica quando si perde una quantità di liquidi superiore al 5-6% del peso corporeo, e in questi casi bisogna intervenire tempestivamente per evitare una serie di conseguenze negative a livello fisico e mentale.

Quando si assume poca acqua, il metabolismo corporeo sperimenta, infatti, uno squilibrio che deve essere corretto reintegrando i liquidi smaltiti o non assunti. Un adeguato consumo di acqua e cibi che la contengano è ancor più importante se si parla di soggetti vulnerabili, cioè bambini, donne in gravidanza, anziani e sportivi. Ecco quali sintomi si manifestano quando il corpo è disidratato.

Aumenta la stanchezza

È scientificamente dimostrato quanto l’acqua faccia bene anche al cervello e alla salute psichica, fungendo da regolatore emotivo. Al contrario, quando l’acqua viene meno, raggiungendo la soglia della disidratazione, il primo sintomo ad entrare in gioco è la stanchezza.

All’interno dell’acqua sono contenuti calcio, sodio e sali minerali, utili per le reazioni chimiche e per il funzionamento degli enzimi. Se l’apporto d’acqua diminuisce, le funzioni primarie subiscono un notevole rallentamento per conservare i liquidi rimanenti e non farli consumare. Da qui deriva l’elevata sensazione di stanchezza che la persona percepisce, ma anche nervosismo e sbalzi d’umore.

Sintomi a livello fisico

La mancanza d’acqua provoca una serie di problematiche che si ripercuotono sull’organismo a livello fisico.