Garantire al corpo il giusto fabbisogno di acqua aiuta a prevenire e curare la disidratazione. Questa si verifica quando si perde una quantità di liquidi superiore al 5-6% del peso corporeo, e in questi casi bisogna intervenire tempestivamente per evitare una serie di conseguenze negative a livello fisico e mentale.
Quando si assume poca acqua, il metabolismo corporeo sperimenta, infatti, uno squilibrio che deve essere corretto reintegrando i liquidi smaltiti o non assunti. Un adeguato consumo di acqua e cibi che la contengano è ancor più importante se si parla di soggetti vulnerabili, cioè bambini, donne in gravidanza, anziani e sportivi. Ecco quali sintomi si manifestano quando il corpo è disidratato.
Aumenta la stanchezza
È scientificamente dimostrato quanto l’acqua faccia bene anche al cervello e alla salute psichica, fungendo da regolatore emotivo. Al contrario, quando l’acqua viene meno, raggiungendo la soglia della disidratazione, il primo sintomo ad entrare in gioco è la stanchezza.
All’interno dell’acqua sono contenuti calcio, sodio e sali minerali, utili per le reazioni chimiche e per il funzionamento degli enzimi. Se l’apporto d’acqua diminuisce, le funzioni primarie subiscono un notevole rallentamento per conservare i liquidi rimanenti e non farli consumare. Da qui deriva l’elevata sensazione di stanchezza che la persona percepisce, ma anche nervosismo e sbalzi d’umore.
Sintomi a livello fisico
La mancanza d’acqua provoca una serie di problematiche che si ripercuotono sull’organismo a livello fisico.
- Disturbi della cute. L’acqua riveste un ruolo essenziale nell’eliminazione delle scorie e delle tossine, quindi, se non viene assunta, il corpo non riesce a disintossicarsi in maniera ottimale. Le sostanze nocive restano intrappolate nel fegato e nei reni, sovraccaricando di lavoro questi due organi. A causa di questi accumuli, possono generarsi psoriasi, dermatiti e pelle secca e sempre meno elastica.
- Secchezza delle mucose e invecchiamento precoce dei tessuti dei muscoli e degli organi: una conseguenza sono i crampi muscolari che possono perdurare anche quando lo sforzo fisico cessa, e si è cioè in condizioni di riposo.
- Aumento della pressione e del ritmo cardiaco. Per poter scorrere in modo fluente, il sangue ha bisogno dell’acqua. Quando il corpo è disidratato, il cuore pompa sangue sforzandosi eccessivamente e questo provoca un aumento della pressione cardiaca, fino a causare gravi ipertensioni e conseguenti mal di testa.
- Riduzione della produzione di urine.
- Sudorazione bloccata e conseguente surriscaldamento corporeo (attraverso il sudore, si abbassa la temperatura interna del corpo). In caso di disidratazione, la secrezione del sudore viene bloccata dall’organismo, alterando di conseguenza il meccanismo della termoregolazione.
- Capogiri e vertigini: se l’acqua è poca, diminuisce anche il volume del sangue, portando in alcuni casi a un abbassamento della pressione.
- Alito cattivo. La saliva ha la funzione di pulire la cavità orale dai residui di cibo che si depositano tra i denti; se si beve poca acqua, questa viene prodotta in quantità inferiori, causando alitosi e proliferazione dei batteri.