Le norme che regolamentano la qualità delle acque destinate al consumo umano si evolvono costantemente. Si aggiornano le conoscenze scientifiche sull’impatto che certe sostanze contenute nell’acqua potabile hanno sulla salute umana, ma anche gli strumenti tecnologici usati per eseguire le indagini in laboratorio.

Diventando questi ultimi sempre più precisi, ora è possibile individuare anche elementi presenti in quantità sempre più piccole, inquinanti che le apparecchiature del passato non erano in grado di percepire. Così facendo, è possibile ad esempio scoprire che alcuni reagenti chimici usati dai gestori della rete idrica rilasciano nell’acqua elementi indesiderati che è opportuno monitorare costantemente affinché non superino i limiti consentiti dalla legge.

Ecco i nuovi contaminanti inseriti nella nuova direttiva europea in materia di qualità delle acque utilizzate in ambito domestico (e non solo).

Contaminanti inseriti nella nuova direttiva europea

I nuovi inquinanti contemplati dalla nascente direttiva europea sono i seguenti: uranio, cloriti e clorati, microcistine, PFAS, acidi aloacetici, interferenti endocrini (BPA-bisfenolo A) e legionella.

Cosa impone la nuova direttiva europea? Il documento prevede che questi contaminanti siano tenuti sotto controllo per contenere il rischio negli impianti di distribuzione domestica.