Il pH dell’acqua indica il suo livello di acidità. Per poter capire meglio questo parametro, è necessario partire da concetti basilari di chimica. L’acqua è indicata con la formula H2O, è infatti composta da due atomi di idrogeno legati a un atomo di ossigeno. Stando, però, a delle leggi chimiche, alcune molecole di acqua si spezzano e vengono, così, a formarsi altri due tipi di molecole: H+ e OH.

Per H+ si intendono gli ioni con carica positiva, per OH quelli con carica negativa: si arriva a questo risultato perché un atomo di idrogeno si trasforma in ione idrogeno staccandosi dall’altro atomo a cui era legato e lasciando dietro di sé l’elettrone (da qui deriva H+); questo elettrone in più resta al secondo idrogeno ancorato all’ossigeno (ecco spiegato OH).

In sostanza il pH indica quanto sono sbilanciati gli ioni H+ e OH all’interno dell’acqua. Dopo questo breve excursus chimico sarà più facile comprendere i valori del pH dell’acqua per sapere se è adatta al consumo umano o no.

Tipi di acqua in base ai valori del pH

In base alla quantità di ioni H+ e OH nell’acqua, è possibile distinguere tre tipi di liquidi:

Il pH dell’acqua potabile

Per quanto riguarda l’acqua potabile, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha indicato come valori consigliati l’intervallo tra 6,5 e 8,5. Il pH è un parametro fondamentale per valutare la qualità dell’acqua da bere.

Il pH neutro dell’acqua pura subisce variazioni in base al contatto con l’aria: avviene, infatti, una reazione chimica con l’anidride carbonica che la fa acidificare leggermente. Può cambiare anche in base alla presenza di elementi di natura alcalina o acida disciolti al suo interno, provenienti dai terreni, dalle rocce, da altre sostanze incontrate lungo il percorso, come i gas disciolti o le piogge acide.

Secondo, quindi, quanto emerso finora, l’acqua ideale è leggermente alcalina, con un pH che oscilla tra 7 e 8.