Quando parliamo di acqua, spesso pensiamo solo a quella da bere. Abbiamo necessità che sia buona e priva di contaminanti, ecco perché è importante adottare sistemi di filtrazione con cui depurare l’acqua potabile del rubinetto. L’acqua con la quale ci dissetiamo non è però l’unica a cui prestare attenzione nel corso della vita quotidiana: anche l’acqua per cucinare deve essere di qualità, perché da questo ingrediente dipende gran parte della preparazione dei cibi e delle bevande serviti a tavola.

Anche l’acqua è un “alimento”

Essere alle prese coi fornelli significa badare, per esempio, all’acqua nella quale buttiamo la pasta da cucinare, ma questo liquido incolore che tendiamo spesso a sottovalutare può essere usato anche per impastare e per preparare liquori e infusi.

Affinché la buona riuscita di un piatto sia assicurata, il sapore dell’acqua non deve inficiare quello della pietanza che si sta assemblando: il ruolo dell’acqua deve essere di supporto all’aggregazione degli alimenti e alla valorizzazione del gusto di ciascuno di essi, ma non deve risultare preponderante rispetto al resto degli ingredienti.

Occorre ricordare che l’acqua è contenuta in tutti i cibi. Per il nostro fabbisogno quotidiano abbiamo bisogno di assumere circa 2,5 litri di acqua, ma non significa che questa quantità sia solo acqua da bere: il 35% del quantitativo necessario viene infatti assorbito attraverso gli alimenti che ingeriamo. Pasta e riso, per esempio, una volti cotti in pentola, trattengono una quantità di acqua almeno pari al loro peso. Ecco perché l’acqua può essere considerata a tutti gli effetti un alimento.

Acqua per preparare cibi e bevande

L’acqua da usare in cucina deve essere insapore. Se la componente salina è presente in quantità eccessiva, può modificare il gusto delle pietanze, e un discorso simile vale anche per il cloro. Qual è, quindi, la migliore acqua da utilizzare in ambito culinario? È possibile sceglierne di diversi tipi in base alla tipologia di cibo e bevanda che si vuole gustare.