Si tende erroneamente a pensare che l’acqua demineralizzata e l’acqua distillata siano due varianti della medesima soluzione, e che col termine “deionizzato” si indichi anche l’acqua demineralizzata. Insomma, le incertezze in merito sono davvero tante, perché si tratta in realtà di prodotti completamente differenti tra loro per processo di produzione, composizione e fascia di prezzo.
A cosa serve l’acqua demineralizzata
Come spiegato nel precedente articolo dedicato esclusivamente all’acqua demineralizzata, l’espressione fa riferimento a una soluzione priva di sali minerali e calcare. Viene usata in ambito scientifico, industriale, automobilistico e domestico, ed è possibile trovarla nei supermercati e nei negozi che vendono prodotti per la casa e l’acquariofilia. Affinché possa essere usata nei laboratori farmaceutici, il suo livello di purezza deve essere sottoposto a continui controlli.
Cosa si intende per acqua distillata
L’acqua distillata viene prodotta in seguito a un processo di elettrolisi che scompone ossigeno e idrogeno e rimuove contaminanti e gas disciolti.
Come si fa, quindi, a distillare l’acqua? Il metodo maggiormente impiegato è la distillazione, che consente di far passare l’acqua corrente (cioè quella del rubinetto) attraverso una lenta ebollizione. Il vapore acqueo così ottenuto viene raccolto in un ambiente sterile e l’acqua che ne risulta è priva di batteri, residui calcarei e microrganismi di vario tipo, ma con una concentrazione di sali minerali davvero ridotta.
Per cosa viene usata l’acqua distillata
L’acqua distillata si caratterizza per una conducibilità elettrica molto bassa a causa del minore contenuto di ioni rispetto all’acqua di partenza. Per quanto concerne il gusto, appare insipida, quasi come se avesse un sapore a metà tra l’amaro e il metallico.
Il suo uso principale è in campo medico per produrre la ben nota soluzione fisiologica (ogni litro di acqua distillata contiene 9 grammi di cloruro di sodio), colliri e soluzioni da iniettare.
Ciò che distingue principalmente l’acqua distillata da quella demineralizzata è la sua sterilità, ottenuta mediante microfiltrazione ed esposizione a una fonte di luce ultravioletta. Durante il processo vengono rimossi spore, batteri, protozoi e virus che possono causare febbre e reazioni immunologiche pericolose soprattutto nei pazienti affetti da patologie più o meno gravi.
Cos’è l’acqua deionizzata
L’acqua deionizzata è una soluzione ottenuta mediante deionizzazione, un processo chimico basato sull’uso di resine a scambio ionico al fine di eliminare gli ioni di idrogeno e di idrossido dei minerali disciolti nell’acqua; questo significa che vengono rimossi gli ioni, ma non necessariamente anche i sali minerali. Il risultato è un’acqua dalla purezza simile a quella dell’acqua distillata.
A differenza della distillazione, la deionizzazione avviene in modo decisamente più rapido e non consente la formazione di calcare. Durante questo procedimento non vengono, però, eliminate del tutto molecole organiche come virus e batteri.
A cosa serve l’acqua deionizzata
L’acqua deionizzata ha una bassa conducibilità ed è utilizzata in ambito farmaceutico e industriale, per compiere analisi di laboratorio, per refrigerare le componenti meccaniche e nel campo della restaurazione per pulire alcune superfici senza modificare i colori originali.
È sconsigliato l’uso sui metalli perché potrebbe danneggiarli ed è assolutamente vietato berla perché non è un’acqua potabile.